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Torna alla home page > Don Clemente Maria Rebora > La Vita > Clemente Rebora - Cenni Biografici 3 Clemente Rebora - Cenni Biografici 3 (1921 - 1931)
Clemente Maria Rebora Cenni Biografici
Estratto da: C. Rebora, Il Segreto di A. Rosmini, a cura di C. Giovannini
1920 (o 1921?)
Da Canza di Val Formazza all’Alpe di Devero, passo di Scatta Minoia.
Sgomento, un giorno, fra le nevi, a un passo, tra cupe vette sotto un cielo basso, scorsi Cristo in immagine di rupe.
1921
Da Bormio sopra S. Caterina – Cevedale – Ortles.
Berretto in capo, curvo sotto il sacco, ansioso andando a contemplar ghiacciai, in un mattino alpino io sfiorai senza far cenno un alto Crocifisso. Più oltre, avverto la testa scoperta: ritorno, alla ricerca: stava il berretto al piede della Croce.
1922
Il «Convegno Editoriale» di Milano pubblica Canti anonimi e la traduzione-commento di Il cappotto di Gogol (dal russo). |
1922 (?) estate
Sopra S. Colombano al Lambro, fra Pavia e Piacenza (colline), nel podere del cugino Barbieri.
Unanimi cori di rane lontane, insonni cantini di grilli vicini, in un soffuso chiarore lunare estroso erravo lungo una collina espansa quasi a chioccia sopra il piano … Rivolto a un tratto, come se chiamato, sentii su me lo sguardo di Maria orante figurata in una nicchia: un intrico di rami mi costrinse a farmi piccolino, per vederla: ogni cosa si tacque, e fu preghiera; mi ritrovai inginocchiato in pace.
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Anno 1924 |
1925 (?)
Moltrasio. Casa/villa di famiglia. In barca, fra Blevio e Torno. Non apparizione vera e propria, ma intuizione del Creatore.
Tutto era irraggiamento al solleone: cullato in barca stavo in mezzo al lago: svanì il creato e apparve il Creatore.
1927 marzo
«Il Convegno» (Milano) pubblica Versi
1928
A proposito delle conferenze al pubblico:
Quasi maestro agli altri mi porgevo; ma qualcosa era dentro me severo: Ferma il mio dire, se non dico il vero.
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Giugno
Ultima conferenza dell’anno alla Scuola Martignoni. È invitato a proseguire in ottobre e a parlare del cristianesimo.
Estate
Preparazione alla conferenza sul cristianesimo. Tra le mani, la prima volta, gli Atti dei martiri scillitani («su questo posso dir qualcosa, perché lo sento»).
Autunno
La notte precedente la conferenza, cardiopalmo. il battito: «No! no! no! no!».
E un giorno – nel salon pieno quant’occhi! – il discorso iniziato venne meno in una turbazion vicina al pianto:
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la Parola zittì chiacchiere mie. La Provvidenza sue vie dispose: mi fece attento a Pietro e alla sua Chiesa; dei martiri la Fede venne accesa.
In via Tadino 3.
Il Signore prepara, e poi dà il via. Nell’ora che la notte figlia il giorno, furtivo, accoccolato al terrazzino, in un pensoso incanto, a mirar stetti te, sfavillante stella del mattino: brillavi, lì vicino, sopra i tetti: la non appresa preghiera in me pregando io ti chiamavo già come Maria.
1929 - 11 febbraio
Bisogno di ascoltare la voce del Papa. Per la prima volta legge «L’Osservatore romano». Il cardinale Schuster preconizzato arcivescovo di Milano. |
1929 - 11 febbraio
Bisogno di ascoltare la voce del Papa. Per la prima volta legge «L’Osservatore romano». Il cardinale Schuster preconizzato arcivescovo di Milano.
15 agosto - 8 settembre
Moltrasio. Riassume i cinque volumi degli Atti dei martiri.
Ivi. Compleanno paterno. Clemente Si scusa di dover partire per Milano, «per impegni» (era per assistere all’entrata solenne del cardinale, quale arcivescovo di Milano). Arrivato, in ritardo, subito in Duomo. Effluvi di Vespri ultimati. Da Adelaide Coari. Vi conosce la maestrina Ezilde Carletti, umbra, che si fa vittima a Dio per lui («c’e’ bisogno di un sacerdote»).
Intanto c’era chi per me invocava; c’era l’offerta di una generosa; salvato a pezzettini di preghiera |
Anno 1929 |
Milano: Chiesa di S. Alessandro dove il 24 novembre 1929 Rebora riceve dalle mani del beato card. Schuster l'Eucaristia |
Settembre - ottobre
Milano. Passi pratici. Don Portaluppi (per Adelaide Coari), il padre provinciale dei Carmelitani, mons. Angelo Roncalli (per A. Coari), il card. Schuster (accostamenti). 24 ottobre: dal cardinale. Questi a Rebora: «È sulla soglia. Entri!». Fissato per dopo.
24 novembre
Milano. Chiesa di S. Alessandro. Festa di S. Giovanni della Croce. Prima confessione e prima comunione. A 44 anni. |
1930 maggio
È cresimato dal card. Schuster in Duomo, padrino don Portaluppi, prevosto di S. Maria del Suffragio.
Giugno (?)
Via Tadino 3.
E venne il giorno, che in divin furore la verità di Cristo mi costrinse a giustiziar e libri e scritti e carte: oh sì che quello fu un gran bel stracciare! Allor che quanto m’era il più del male ridotto fu a un lacerato ammasso, mi sentii lieve in libertà felice. Ed ecco repentino a me salire dal fondo del fracasso della strada un patetico annuncio a me ben noto: Strascéee … – Ehi, straccivendolo! – Egli pesta passo per passo all’ultimo scalino, ingombra il sacco sopra la stadera: per poco prezzo quella roba tolse. Il cittadino accender della sera mi ritrovò solo a ripensare il tempo: l’anima mia, posta nell’eterno, mestizia forse, non tristezza colse. |
Estate
Monte (m. 1500) sopra Ornavasso. Baita di Piera Oliva, figlia adottiva dell’Istituto della Carità (rosminiani). Una settimana tutto solo. A messa, ogni giorno, a una piccola cappella sopra Cortevecchio (m. 1700). Il venerando vicario don Cracchi (presiedeva al Santuario del Boden) a lui: «Si faccia prete!». Grande impressione.
6 novembre
Affidato dal card. Schuster a padre Bozzetti, rettore del Collegio Rosmini di Stresa e padre provinciale, per una preparazione al seminano arcivescovile di Venegono, giunge a Stresa. |
1930-1931; novembre - aprile
Al Collegio Rosmini a Stresa.
Quando, preso da Te, Signor, già pago d’amarti tutto, pur se ancor non chiaro, ciascun giorno salivo al tuo bel nido, Madonna di Passera, ove è sul lago un poggio aperto a ogni vista amena, tu, Renatina, di tre anni appena, giocando al suolo scarmigliata e intrisa, spiavi lì, sulla strada, alla svolta, l’apparir mio atteso: e ogni volta, vivida nel visino pien di terra con grazia ti tendevi tutta in festa; ripreso io il cammin, guardando indietro, con le manucce mi facevi ciao: e quel saluto insoaviva il cuore, quasi a me segno del divin favore.
La piccola chiesetta di Passera dove Clemente Rebora incontrava Renatina. |
Anno 1931 |
1931 - 11 maggio
Riconosciuto subito inadatto al seminano, perché «vocato» allo stato religioso, dallo stesso rettore del seminano di Venegono entra, come probando, al Sacro Monte Calvario di Domodossola (noviziato rosminiano).
La tenerezza del divino Cuore, che dal mistero Trinitario scende, me, che da nove lustri già campavo ma vita avevo da due anni appena, rifece infante a scuola del Vivente. E fui dal Ciel fidato a quel sapiente che sommo genio s’annientò nel Cristo onde sol Sua Virtù tutto innovasse.
[Il «sapiente» a cui allude è Antonio Rosmini] |
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