Studi Vari
Antonio Rosmini: La società degli Amici, a cura di G. Pusineri.
È un prezioso studio, apparso in articoli sul Bollettino Charitas, negli anni 1931-1933, che indaga con attenzione sugli anni giovanili di Rosmini (1819-1828), sulle sue attività e sul grande progetto di quegli anni di costituire una “Società degli amici”.
Scrive don Pusineri presentando il suo lavoro: «Che cos’è questa “Società degli Amici”? Un vano sogno del Rosmini, od una realtà? Quale la sua natura, quali gl’intenti precisi, quali i mezzi per raggiungerli, quali le leggi che la reggevano? Era isolata, o in unione con altre Società analoghe, una creazione geniale del Rosmini, od una copia di esse? Che sviluppo, che efficacia ebbe, e perché non poté avere vita più duratura?».
Molti studiosi di Rosmini non vi diedero molta importanza, oppure lo classificarono come un “fallimento giovanile”. Lo studio di Pusineri invece mette in luce come l'esperienza giovanile del grande roveretano sia in perfetta continuità e relazione con la successiva fondazione dell'Istituto della Carità.
Scrive Pusineri a conclusione del suo lavoro: «… non diremo che la sua grande attività e la spinta data a tante anime venute a contatto colla sua ardente anima in quel periodo, sia stata inutile: no, molto bene s’è fatto allora, e sotto quella spinta si fece dopo, che senza di essa non si sarebbe fatto». Con la fondazione nel febbraio 1828 dell'Istituto della Carità venne sd attuarsi «in una maniera più modesta ma più concreta e pratica, quella Società degli Amici, a cui aveva dato tutto l’entusiasmo giovanile».
Un'altra seria indagine sulla “Società degli Amici”, benchè parziale perché si limita a studiarne il suo sviluppo in Friuli è quella condotta da Ubaldo Pellegrino nei suoi due volumi: Sebastiano de Apollonia e Antonio Rosmini (Milano, Marzorati Editore, 1973).
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Antonio Rosmini: La società degli Amici, a cura di G. Pusineri |
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