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Palazzo Bolongaro
1771-1848

Palazzo Bolongaro: 1770 - 1848
 

Stresa: palazzo Bolongaro, la "casa d'oro", ai primi dell'Ottocento

 
Quando sorse, nella seconda metà del Settecento, gli Stresiani non trovarono altro nome, per indicarla, che quello di “casa d’oro” Ai loro occhi di pescatori, contadini, artigiani questo palazzo maestoso, in riva al lago ed isolato dalle altre modeste abitazioni, doveva apparire come il verificarsi del sogno proibito, l’immagine vivente della favola che talvolta, tramite il metallo giallo, diventa realtà. A farlo costruire era stato “uno di loro”, Giacomo Filippo Bolongaro.
Giacomo FIlippo, figlio primogenito di Giovanni Pietro Bolongaro, partì giovanissimo con lo zio per la Germania dove costui aveva una fiorente azienda commerciale. Fatti gli studi a Magonza, passò poi a lavorare per lo zio nel suo negozio di Amsterdam. Pochi anni dopo, raggiunto dagli suoi due fratelli si mise in proprio aprendo tre case di commercio, rispettivamente ad Amsterdam, Lipsia e Francoforte, quest'ultima alla fine rimase l'unica attiva.
Qui fece la sua fortuna. Si racconta, tra storia e leggenda, che una nave partita per un carico di spezie e tabacco non ritornasse in porto entro la data prestabilita. Dopo qualche mese, svanota ogni speranza, gi armatori secondo le tradizioni la misero all'asta. Giacomo FIlippo accettò il rischio e la comprò. Incredibilmente e inaspettatamente la nave fece ritorno in porto,ed il carico, prevalente di tabacco, era intatto anche se aveva subito prolungati bagni di acqua salmastra. Contrariamente a quanto generalmente si pensava, si manifestò particolarmente indicato per la concia e come il miglior tabacco da fiuto e che veniva chiamato “Rapè”.
Fu la fortuna di Giacomo Filippo, che a Francoforte costruì una conceria ed un magnifico palazzo ed, ormai anziano  ma ricchissimo, nel 1771 se ne fece ritorno a Stresa, dove si costruì un palazzo che gli ricordava quello di Francoforte.
 
 
Il corpo centrale del Bolongaro palast
a Francoforte
Palazzo Bolongaro a Stresa
 
Giacomo Filippo non si accontentò di costruirsi una casa, ma edificò una nuova chiesa parrocchiale per gli stresiani, ospitò i forestieri - ricchi e poveri - di passaggio. chiamava i ragazzi stresiani che partivano in cerca di lavoro, e regalava loro un vestito nuovo, congedandoli con parole del seguente tenore: «Vedete che cosa sono riuscito a fare io, che ero povero come voi? Se vi dare te da fare, anche voi potrete ottenere altrettanto!».
 
 
Riproduzione di un’antica stampa conservata nell‘agensiza di Stresa della Banca popolare di Novara
con al centro la chiesa parrocchiale di Stresa e a desta Palazzo Bolongaro
 
Morto Giacomo Filippo, la casa passò in eredità a sua nipote la baronessa Anna Maria Simonetta Bolongaro, nata a Stresa nel 1782 che nel 1799 aveva sposato Francesco Maria Borgnis. Rimasta vedova a soli 36 anni riprese il solo cognome materno e divenne per tutti madama Bolongaro.
 
 
Lo stemma della famiglia Bolongaro Anna Maria (“madama”) Bolongaro
 
Oltre ad aver abbellito la casa, aver accresciuto la tradizionale e squisita ospitalita di casa BOlongaro - tutti i viaggiatori di riguardo che transitavano da Stresa, erano ospiti quasi obbligati di quella casa (anche perché nel piccolo borgo non si trovano alberghi di sorta) -, di lei si ricordano le molte opere di beneficenza a favore del borgo natio: pagò la condotta medica, la farmacia per la distribuzione dei medicinali ai bisognosi, la scuola femminile e maschile. Cugina prima del colonnello garibaldino Francesco Simonetta. Morì l’8 febbraio 1848 lasciando il palazzo avito ad Antonio Rosmini, riservandone però l’uso vita natural durante all’abate Giambattista Branzini suo cugino.
 
Quadro ottocentesco di Costantino Prinetti di Cannobbio. Da sinistra la chiesa parrocchiale di Stresa,
palazzo BOlongaro, la piccola foresteria per ospiti, la chiesetta della Madonna del rosario affidata
alla confraternita degli Spasuti.
 


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