| Sesta
settimana rosminiana 17 – 24 febbraio 2007 “Venerabile Antonio Rosmini: insieme verso la beatificazione” |
L’anno 2006 ha visto eventi importanti dell'iter della Causa di Beatificazione di Antonio Rosmini: il 26 giugno Benedetto XVI autorizza la pubblicazione del Decreto che riconosce l’«esercizio eroico delle virtù»; il 12 ottobre la Consulta medica della Congregazione per le Cause dei Santi si esprime affermativamente circa l’inspegabilità sceintifica circa la guarigione di suor Ludovica Noè avvenuta il 6 gennaio 1927; il 19 dicembre i Consultori si esprimono positivamente circa il presunto evento miracoloso.
Durante la Sesta Settimana Rosminiana non si svolgono particolari convegni tranne quello tenuto a Rovereto nel mese di ottobre.
Venerabile Antonio
Rosmini:
testimoniare la Verità in un’epoca di compromessi.
La spiritualità:
Un tesoro al servizio dell’evangelizzazione della società
Le immagini, la
pubblicità, i mass-media condizionano il nostro pensiero, ci influenzano nel comportamento,
plasmano addirittura la nostra società e la nostra cultura.
Anche noi
cristiani con il nostro comportamento che scaturisce dalla nostra spiritualità
lasciamo un segno. Perciò, anche la spiritualità “opera”: essa è quella lente
particolare attraverso cui esprimiamo la nostra fede comune; una visione che
conferisce uno scopo alla nostra vita e uno stimolo che ci spinge a formare la
società civile.
Infatti la più bella storia della Chiesa è, forse, la storia
delle sue spiritualità: tesori viventi deposti da individui che Dio ha toccato
con un dono sacro di intuizione e convinzione.
Riflettendo su come Verità e
Carità in Gesù «si rendono reciprocamente testimonianza, perché l’una non può
stare senza l’altra», Rosmini si avventura in un’appassionata ricerca per
penetrare il significato di questa relazione in ogni aspetto della vita
individuale e sociale. Un profondo e incondizionato amore per la verità diviene
l’ancora della sua spiritualità, come è riassunto nella sesta Massima o regola
di vita: «Dirigi tutte le attività della tua vita con uno spirito di
intelligenza e di saggezza».
Lo spirito di intelligenza:
Vivere la carità
nella verità: ecco l’opera della sapienza cristiana
La spiritualità
rosminiana è l’antitesi della mentalità del “ghetto”: essa è fatta di sorgenti
e ponti, non di muri e bastioni! Rosmini si delizia a invogliare gli amici a
contemplare il vero, a dialogare, a «pensare in grande». Vuole che il dialogo
non sia un semplice scambio di vedute, ma ricerca sinergica di verità. In più è
convinto che la ricerca intelligente della verità, non fine a se stessa o
sterile soddisfazione intellettuale, deve orientarsi alla formazione umana di
ciascuno e quindi all’autentico progresso della società. Spinto sempre più dal
desiderio di Verità, Rosmini conclude che l’amore è la strada per raggiungerla
e anche il suo compimento. In questo senso la verità è formativa e pratica,
qualcosa da vivere nel quotidiano. Questo per Rosmini è il lavoro della
saggezza cristiana: non solo ricercare la verità, ma incarnarla come amore
autentico in una vita di virtù e felicità.
La spiritualità nella pubblica
piazza:
La scuola di Dio della verità e dell’amore in campo secolare
Il
secolarismo pervade la maggior parte delle società di oggi. Respinge la scuola
di Dio, pone il Creatore fuori gioco mettendo al centro la creatura. Ecco la
denuncia di Rosmini: distaccati dalla verità di Cristo, uomini e donne
afferrano mezze verità, opinioni parziali e pregiudizi travestiti da
dichiarazioni importanti e imperativi categorici.
Così la loro condotta
scivola nel compromesso permanente, che ottunde lo spirito. Gradualmente l’autentica
libertà umana, che deriva dall’amore alla verità, si riduce al “culto di scelte”
indiscriminate, oggi molto in voga e visibili nell’insaziabile ricerca di
novità. Allo stesso modo lo stile odierno del “political correctness”, che
trascura il “dovresti” in nome di una certa “tolleranza” o meglio dell’ “omologazione”,
spesso fallisce nella pretesa di unire le società. Anzi, ignorando l’ordine
divino, seppellisce le verità comuni a tutti, uomini e donne, e lascia
incompiuto il fondamento delle relazioni umane e sociali. In questo vuoto
morale, lo strapotere dei media e l’industria del divertimento dilagano in modo
non responsabile, sostituendosi con arroganza al bene comune. In questa
mentalità secolarizzata Rosmini ci invita ad aderire con tutta le nostre forze
a ciò che è Vero e Buono.
La carità intellettuale:
L’urgente missione di smascherare
errore e inconsistenza e promuovere la forza della Verità e dell’Amore
Come
possiamo fare la verità unita all’amore, che si rivela essere il fondamento
della famiglia e di ogni istituzione? Come riscoprire il fine della vita
sociale, ridando speranza alla scena pubblica?
La sua robusta spiritualità ha
aiutato Rosmini ad affrontare questa sfida. Egli ha cercato per prima cosa la
coerenza e l’integrità attraverso ciò che definisce «la libertà dell’intelligenza»,
libertà cioè di comportarsi in armonia con la natura più intima dell’uomo:
educarsi alla comprensione di ciò che costituisce il vero essere spirituale e
morale di ognuno, atteggiamento definito «intelligenza amativa», per la quale,
mentre si conosce il valore immutabile di ogni persona, la si ama mettendola in
movimento. Scoprendo che l’intelligenza, dono di Dio, usata per la ricerca
della verità, diventa amore, Rosmini la chiama carità intellettuale. L’intuizione
è di grande attualità. Infatti oggi la questione della verità della persona umana
– sua natura e dignità – si è come eclissata; le espressioni dell’amore umano
appaiono banali e persino distorte. Al contrario Rosmini insegna che l’amore,
se illuminato da fede e verità, conduce l’uomo ad un fine alto, che garantisce
una felicità duratura e indirizza la vita sociale ad unità e ordine.
Convegno di Rovereto:
22 ottobre 2007 Auditorium Melotti – MART
«Sulle orme di Rosmini.
L’attualità e le sfide del cattolicesimo liberale»
Padre Umberto Muratore, Padre Provinciale dei Rosminiani
Sacro Monte Calvario – Domodossola
13 settembre 2008
VII Convegno di spiritualità Rosminiana
Fede e ragione: le “ali”
del Beato Antonio Romini
Padre Vito Nardin, Rettore Sacro Monte Calvario – Centro di Spiritualità Rosminiana